www.labsus.org-2020/09: Educazione-civica-al-centro-come-paradigma-per-la-scuola-post-covid/ citazione libro: Per un “diverso” stato sociale

ttps://www.labsus.org/2020/09/educazione-civica-al-centro-come-paradigma-per-la-scuola-post-covid/
[…] In questa prospettiva è fondamentale, se non necessario, richiamare il lavoro di Anna Maria Poggi, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino, la quale, nel suo saggio Per un “diverso” stato sociale: La parabola del diritto all’istruzione nel nostro Paese, esplora le dimensioni del “dovere di istruzione”. Secondo l’Autrice questo dovere non si collega meramente all’obbligo di istruzione ma anche, e forse soprattutto, ai doveri di solidarietà del singolo verso la collettività, richiamati nell’articolo 2 della Costituzione. La doverosità risiede nell’impegno reciproco (dei pubblici poteri e dei privati cittadini) per lo sviluppo del sistema in una prospettiva solidaristica. La scuola riveste un ruolo di primo piano per lo sviluppo delle libertà o per la rimozione delle illibertà ed è «molto più duratura come politica dalla liberazione della povertà» (p. 249). Il concetto di doverosità dell’istruzione richiama pertanto l’impegno delle istituzioni pubbliche a garantire un sistema di istruzione di qualità e allo stesso tempo quello dei cittadini ad istruirsi.
Quest’ottica permetterebbe il superamento dell’approccio funzionalista e assistenzialistico delle istituzioni pubbliche, favorendo quello che l’Autrice definisce uno “Stato di promozione” che, appunto, promuova lo sviluppo delle libertà delle persone e della società. Perché ciò avvenga, tuttavia, è necessario che le istituzioni scolastiche favoriscano lo sviluppo delle libertà, proiettando l’individuo verso la società e nel contempo responsabilizzandolo. In un mondo in rapida e continua evoluzione, le persone dovrebbero acquisire gli strumenti che permettano loro di navigare la crescente complessità. L’educazione civica, intesa non solo come insieme di conoscenze disciplinari ma come metodo trasversale di apprendimento e di esercizio delle libertà, può fornire alle persone le abilità necessarie ad orientarsi con senso critico in un mondo sempre più incerto. Questo è il presupposto perché possa esserci una vera cura dei Beni comuni della società.
Le importanti sfide a cui il nostro sistema di istruzione sarà chiamato a rispondere nei prossimi mesi possono rappresentare un’occasione per ripensare un modello scolastico in grado di guardare al futuro. Questo si rende ancora più necessario per far fronte alle criticità messe in luce dalla crisi sanitaria, e per ricreare una comunità educante che non sia solo teorica ma consapevole ed attiva. Mettere al centro l’educazione civica come paradigma per un nuovo modello scolastico consentirebbe di attivare energie, risorse e nuove prospettive nell’ottica della scuola come Bene comune. I migliori strumenti perché questo possa avvenire sono già a nostra disposizione.

https://www.labsus.org/2020/09/educazione-civica-al-centro-come-paradigma-per-la-scuola-post-covid/

Leave a comment